Fa il suo ingresso in Tavernetta la cantina Castello Bonomi con i suoi pluripremiati Franciacorta.
Miglior Cantina Lombarda del 2017 per l’AIS e protagonista indiscussa sulle guide italiane ed estere più importanti, Castello Bonomi brilla per i suoi Franciacorta capaci di raccontare e far scoprire quanta dedizione, passione, lavoro c’è dietro alla piacevole sapidità, alla freschezza, all’eleganza dei vini prodotti dalla maison.
Una qualità e una passione che racchiude almeno dieci segreti:
Il calcare magico del Monte Orfano
Le tenute di Castello Bonomi sono collocate sulle pendici meridionali del Monte Orfano, in una delle sette unità vocazionali della Franciacorta. L’eccezionale conglomerato calcareo di questa zona, gessoso, friabile e ricco di sali minerali, è il terreno ideale per una viticoltura di altissima qualità.
La generosità di un’oasi microclimatica
Il Monte Orfano ripara i vigneti di Castello Bonomi dai venti alpini. L’esposizione a sud in pendio regala un perfetto irraggiamento solare, con una piovosità inferiore del 20% rispetto alle altre zone della Franciacorta. Quasi un’oasi mediterranea, confermata dalla crescita di rigogliose piante di cappero sulle mura del castello!
Il carattere riscoperto del territorio
A Castello Bonomi la viticoltura valorizza la tradizione viticola locale. Lo testimonia lo straordinario CruPerdu, il cui nome è dedicato al “vigneto perduto” riscoperto nel 1986 dallo chef de cave Luigi Bersini e dalle cui vecchie vigne è prodotto il Pinot Nero che dà inconfondibile carattere al nostro prezioso Franciacorta.
La viticoltura ragionata di Casa Paladin
Il Franciacorta di Castello Bonomi esprime la filosofia di Casa Paladin, l’azienda madre che opera secondo i principi della viticoltura ragionata: un approccio agronomico olistico e sostenibile, geo-localizzato, che rispetta gli ecosistemi ed esalta le peculiarità dei territori. Un metodo all’avanguardia, che riscopre in modo innovativo l’antico rapporto tra l’uomo e la natura.
La coltivazione plant to plant
Un mosaico di cru in 24 ettari, accoglie vigneti posti fino a 275 metri di altezza, con una densità di 5/6 mila piante per ettaro, bassa resa produttiva e intensa passione dedicata a ogni singola pianta, coltivata secondo criteri di precision farming: per esprimerne al meglio quelle potenzialità che dipendono da minime variazioni di terreno, esposizione solare, altimetria.
La vendemmia differenziata
Per il favorevole microclima di questo territorio, la vendemmia a Castello Bonomi è di norma anticipata rispetto alle altre zone della Franciacorta. È rigorosamente manuale e si svolge nell’arco di più giorni, per consentire a ogni pianta di ogni parcella di raggiungere la sua piena “maturità tecnologica”: il perfetto equilibrio tra gli zuccheri e l’acidità delle uve.
I doni del “mosto fiore”
La vinificazione del Franciacorta di Castello Bonomi comincia da un processo tecnologicamente avanzato di pressatura morbida del “mosto fiore”: la polpa più ricca e soave, il cuore dell’acino più lontana dalla buccia e dai vinaccioli. Solo il 50% dell’uva, già prodotta in bassa resa, diventa mosto e solo così è possibile garantire fin dall’inizio una qualità impeccabile del prodotto finale.
Una purezza senza compromessi
La purezza perseguita in vigna, accompagna anche il processo di vinificazione. L’assemblaggio (cuvée) dei vini, al fine di ottenere gli equilibri desiderati, esclude vins de reserve, e le basi sono attentamente selezionate cru per cru. Il liquer de expedition impiegato per reintegrare il vino perduto nella sboccatura e conferire il carattere dello spumante, include rigorosamente solo vino della stessa qualità.
La longevità conquistata nell’attesa
I Franciacorta di Castello Bonomi sfidano il tempo: la loro eccellenza è conseguita con tempi di rifermentazione in bottiglia e di riposo dopo la sboccatura, che superano quelli previsti dal già rigido disciplinare della Franciacorta. Castello Bonomi è orgogliosa di certificare per 10 anni tutti i suoi Franciacorta e indicare in retroetichetta la data di sboccatura (dègorgement).
Il coraggio delle sfide: la valorizzazione del Pinot Nero
Castello Bonomi si distingue da sempre per le scelte enologiche in controtendenza. In particolare, è stata tra le prime aziende in Franciacorta a puntare al 100% sul Pinot Nero. La capacità di “addomesticare” l’enfant terrible
dell’enologia ha portato a risultati straordinari: uno fra tutti il super premiato blanc de noir Lucrezia Etichetta Nera, ottenuto in purezza da uve di Pinot Nero.